In questo articolo scoprirai…
- che i siti belli non servono, se non vendono,
- cosa fa lo UX/UI designer
- e come ti fa guadagnare di più.
Hai mai abbandonato un e-commerce perché era troppo lento, confusionario o con un checkout davvero complesso? Aumentare il numero di acquirenti e far crescere l’importo medio del carrello sono obiettivi che non dipendono da quanto possa apparire “bello” il tuo sito.
C’entrano invece considerazioni di ordine pratico e oggettivo, che riguardano design, microcopy, neuroscienza e A/B test finalizzati all’ottimizzazione del Conversion Rate (CRO). C’entra il fatto che – quando osservata, analizzata e migliorata – la User Experience fa vendere di più. E questo succede perché:
Lo UX/UI designer ha l’obiettivo di progettare siti e app, in modo tale che l’utente sia agevolato nel compiere le azioni volute dal brand. Questo vuol dire che il professionista farà in modo di rendere semplice, intuitiva ed efficace la navigazione del potenziale acquirente.
Loro sarebbero più poveri,
se non fosse per un UX/UI designer
L’impatto sulle vendite di una singola decisione dello UX/UI designer può essere davvero enorme. Una sola ottimizzazione può far scalare un business locale, come può consolidare una multinazionale. Lo sanno bene:
- Booking.com, che ha beneficiato di un incremento delle prenotazioni del 10% sostituendo “Prenota ora” a “Verifica disponibilità”;
- Crédit Agricole ha aumentato il Conversion Rate di una landing page del 6,25% semplicemente formattando una serie di paragrafi in elenchi puntati; un altro +6,03% cambiando il colore dei tasti e un +7% eliminando il breadcrumb.
- Amazon, che con “Acquista ora con 1-Click” ha semplificato enormemente il processo di acquisto. Si stima che questa funzionalità abbia generato miliardi di dollari di entrate aggiuntive per Amazon.
- Netflix, che ha basato la sua forza sulla capacità di costruire homepage personalizzate sui gusti degli abbonati.
Le virtù delle ottimizzazioni UX/UI non riguardano solo shop, marketplace e piattaforme B2c. Abbiamo apportato modifiche a un e-commerce B2b, che hanno generato il +31% di Conversion Rate e un aumento del valore del carrello medio del 47%.
Gli effetti dello UX/UI designer
sul tuo e-commerce
Sebbene si parli di “design”, ottimizzare l’esperienza dell’utente vuol dire intervenire anche su codice, copy e, più in generale, sul flusso di navigazione degli utenti. L’ampiezza degli interventi suggeriti da un esperto di UX/UI porta benefici altrettanto estesi e sempre misurabili grazie a KPI specifici.
Il Tasso di Conversione (CR) , ossia la percentuale di visitatori che acquistano, è la prima preoccupazione dell’imprenditore. Un UX/UI ben progettato guida l’utente verso l’acquisto, riducendo gli ostacoli e le frustrazioni. Questo si traduce in un aumento degli acquirenti. Problemi tipici che riducono il CR e che il professionista sa riconoscere e risolvere sono:
- Copy poco chiaro e CTA non ottimizzate,
- Processo di checkout troppo lungo o complesso,
- Alberatura del sito inefficace o caotica,
- Mancata o incompleta ottimizzazione della navigazione mobile.
La velocità di caricamento delle pagine è uno degli ostacoli più frequenti all’acquisto. Agire su questa variabile vuol dire sia agevolare la navigazione dell’utente, che dare un segnale importante ai motori di ricerca. Già nel 2018, infatti, Google dichiarava che il tempo di caricamento di una pagina sarebbe diventato un fattore di ranking diretto (su mobile). Rallentano la navigazione:
- L’uso di file eccessivamente pesanti,
- Minificazione di CSS e JavaScript,
- Performance ridotte nella comunicazione client-server.
Le ottimizzazioni UX/UI aumentano anche il Valore Medio dell’Ordine (AOV), perché un sito facile da navigare e che presenta i prodotti in modo efficace può indurre i clienti ad acquistare di più e ad aumentare il valore del carrello. Saper collocare i “prodotti consigliati” al momento giusto e in modo coerente rispetto agli interessi dell’acquirente può davvero fare la differenze tra un buon sito e un e-commerce che scala sul serio. La capacità di personalizzare la navigazione può imporre:
- L’uso di algoritmi interni di raccomandazione dei prodotti,
- Un’efficiente categorizzazione dei beni,
- L’estrazione di dati utili degli utenti in conformità alle disposizioni di legge.
Un’esperienza positiva crea clienti soddisfatti, che tornano ad acquistare e raccomandano il tuo negozio ad altri. Le ottimizzazioni, così, non solo portano i clienti a riempire i carrelli, ma anche ad acquistare più spesso e ad elevare il valore del ciclo di vita degli acquirenti (il cosiddetto “Customer Lifetime Value”).
La UX non dorme mai
e ottimizza sempre
Vincenzo Cavallaro, UX/UI designer VisioDP
Il processo di UX/UI design ci dimostra che i risultati migliori non si ottengono da subito, ma attraverso un ciclo continuo di test, analisi e ottimizzazioni. Questo approccio interattivo permette di adattarci in maniera rapida alle evoluzioni del mercato e ai bisogni degli utenti.
L’ottimizzazione di un sito non si ferma mai. Ogni giorno genera nuovi dati da prendere in considerazione e suggerisce test che potrebbero generare profitti ulteriori. Il lavoro dei reparti UX/UI è caratterizzato dalla ciclicità del metodo, ossia:
- Analisi del comportamento dei consumatori, grazie a cui comprendere come gli utenti interagiscono con il sito o l’app, identificando punti di attrito e opportunità di miglioramento.
- Test A/B, che, partendo da dati e ipotesi, mettono in campo versioni nuove di pagine o di singoli elementi di design, per identificare quali soluzioni performano meglio in termini di conversioni.
Si torna quindi all’analisi, nello sforzo continuo di migliorare l’e-commerce e generare sempre più utili. Per quanto infatti possa essere bello il tuo negozio digitale, affinché venda sarà necessario un approccio tenace, professionale e scientifico, severamente orientato al risultato. L’approccio tipico del performance marketing.
